Costo delle sedute
La spesa dipende da una serie di fattori quali il setting , che può essere individuale, di coppia, famigliare o di gruppo, nonché la frequenza degli incontri, l’adesione a speciali pacchetti o offerte promozionali e altre motivazioni relative a situazioni particolari.
Le tariffe che applico rientrano nei limiti indicati dal tariffario. In media la tariffa oscilla tra 40 e 90 euro a seduta a seconda del tipo di prestazione. Comunque può esserci una certa flessibilità e differenze nell’onorario in base agli accordi con i singoli utenti. Il pagamento dovrà avvenire alla fine di ogni seduta.
Al primo incontro occorrerà fornire i dati per la fattura che è esente da IVA e fiscalmente detraibile nella percentuale del 19% in quanto rientra tra le spese sanitarie. Alcune Compagnie Assicurative offrono rimborsi parziali anche per il sostegno psicologico e psicoterapeutico. La fattura viene consegnata all’incontro successivo, in modo che la sua compilazione non sottragga ulteriore tempo al lavoro.
Abitualmente non fornisco la prima consulenza gratuitamente, ma solo sconti in occasione di promozioni particolari. Ritengo che il primo colloquio non sia una semplice chiacchierata informale: si tratta di è una vera e propria prestazione professionale, che può concludersi anche in un solo incontro, ma che richiede in ogni caso una specifica competenza. In quella prima seduta lo psicologo fornisce ascolto, informazioni, orientamento e propone alla persona un’ipotesi di possibile percorso.
Il costo della seduta rimarrà invariato per 2 anni anche se nel frattempo le tariffe dovessero aumentare. Oltre tale limite, in caso di prosecuzione, potrò aggiornare la tariffa a quella applicata ai nuovi pazienti.
Durata del trattamento
La durata del percorso può variare da qualche mese a 2-3 anni secondo il tipo di problema, la sua complessità, gli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Se si pensa di non fare progressi o si hanno dei dubbi in merito all’efficacia della terapia, è importante parlarne in seduta. In ogni caso il paziente può interrompere il trattamento in qualunque momento. Si chiede solo di affrontare comunque una seduta di chiusura dopo la comunicazione della propria intenzione di lasciare il percorso. In tale occasione si farà un bilancio del lavoro svolto, individuando gli aspetti positivi e negativi, in modo da avere indicazioni utili per la propria vita futura.
Sarà sempre possibile riprendere le sedute in altro momento o con un altro terapeuta.
Frequenza delle sedute
All’ inizio del percorso la frequenza più indicata è una volta alla settimana. Questo intervallo è abbastanza lungo per poter riflettere su quello che è successo nella seduta precedente, ma non tanto da rischiare di dimenticare ciò che è stato utile. Inoltre permette una migliore conoscenza reciproca e la creazione di una relazione terapeutica più proficua. Se ci sono dei problemi organizzativi si può concordare una soluzione diversa.
Nella fase centrale del trattamento di norma si mantiene ancora la frequenza settimanale. Durante la fase di consolidamento dei risultati ottenuti gli incontri si diradano: ogni 15 giorni, poi 1 volta al mese e alla fine del trattamento un controllo a 3 e a 6 mesi.
Una seduta dura un’ora comprese le pratiche relative al pagamento e agli accordi per l’appuntamento successivo. Se il paziente arriva in ritardo si lavora solo per il tempo rimanente, infatti non sarebbe corretto far aspettare la persona successiva. Ritardi frequenti possono avere anche motivazioni psicologiche e può essere utile affrontare la questione in seduta.
Modifica dell'appuntamento, Assenze
Quando si desidera cambiare la data o l’ora dell’appuntamento, se la richiesta è fatta con un certo anticipo, sarà più facile trovare una soluzione alternativa, altrimenti ci si dovrà accontentare di spazi rimasti liberi.
Se si è impossibilitati a venire all’appuntamento, occorre avvertire un giorno prima, altrimenti l’ora sarà addebitata, a meno che non si tratti di un caso di forza maggiore. Ovviamente si discuterà insieme la causa dell’assenza.
Che fare se arriva la visita fiscale mentre si è dallo psicologo
Se ci si assenta dal lavoro per le visite mediche, le sedute dallo psicologo, o anche per le analisi del sangue, occorre farsi rilasciare il certificato che indica in quale giorno e orario ci si è trovati nel loro studio o struttura. Infatti, se la visita fiscale arriva mentre si impegnati per tali motivi, si dovrà andare direttamente all’INPS e produrre la documentazione per assenza giustificata.
Richiesta di certificati e relazioni
Lo psicologo può rilasciare gratuitamente su richiesta dell’interessato il certificato di presenza per giustificare assenze dal posto di lavoro e/o il certificato del periodo di trattamento (senza indicazione del motivo della visita). Tuttavia lo psicologo non può emettere certificati che prescrivano l’assenza dal lavoro. Tale tipo di certificazione è di esclusiva pertinenza medica.
E’ possibile richiedere perizie e relazioni cliniche a pagamento a seguito di una valutazione psicodiagnostica, o attestare un trattamento concluso o in corso per finalità assicurative o per altri scopi previsti dalla legge. In questo caso, le tariffe applicate variano secondo il tipo di richiesta e l’impegno richiesto al professionista. (vedi tariffario)
Trattamenti psicologici a minorenni
Quando viene richiesta una prestazione professionale per un minore, è necessario che venga sottoscritto da entrambi i genitori o dal tutore legale il consenso informato al trattamento tramite la compilazione di un modulo che verrà loro mostrato al momento della prima consulenza. In ogni caso è infatti necessario almeno un colloquio iniziale di consulenza orientativa e informativa con i genitori, in assenza del figlio/figlia, per valutare la necessità e l’opportunità del successivo incontro con il minore.
Qualora si avviasse un ciclo di sedute con il minore, ci sarà una restituzione periodica ai genitori riguardo all’andamento del lavoro con tempi e modalità che saranno con loro concordate prima di cominciare il percorso.