Penso che ogni individuo abbia bisogno di un intervento costruito su misura per le sue esigenze, ecco perché di solito integro l’Analisi Transazionale, che è il mio riferimento teorico di base, con metodologie differenti. La scelta della strategia perciò varia in funzione del problema che si presenta e delle caratteristiche della persona.
Comunque privilegio un’ottica umanistica adottando di volta in volta quanto può essermi utile tra gli indirizzi Cognitivo-comportamentale di nuova generazione, la Gestalt, l’approccio Rogersiano e quello Interpersonale di Lorna Benjamin, e utilizzando all’occorrenza anche la meditazione di Mindfulness e/o tecniche di rilassamento.
Sono assolutamente convinta che tutti possiedono le risorse per poter sviluppare le proprie potenzialità e ritengo che il mio compito sia quello di aiutare chi si rivolge a me ad acquisire strumenti personali che permettano a ciascuno di trovare la “propria” soluzione.
«Lo stato che chiamiamo realizzazione è semplicemente essere se stessi, non conoscere o diventare qualcosa. Colui che si è realizzato… non può descrivere quello stato. Può solo esserlo» (Ramana Maharshi)
Nel lavoro terapeutico non oriento la persona soltanto a capire cosa le accade e perché, ma anche ad elaborare le sue emozioni e ad integrarle nella sua consapevolezza dando loro una dignità non inferiore a quella del pensiero e della logica dell’efficienza competitiva tipica del mondo attuale.
Ciò che accade in seduta deve costituire una nuova esperienza vissuta nel qui e ora arricchendosi di quanto di positivo può emergere nella relazione fra due essere umani impegnati insieme a costruire nuove possibilità.
Credo fermamente nei presupposti di base dell’ Analisi Transazionale:
- ogni individuo è ok (va bene così com’è): le persone sono uguali tra loro ed ognuna ha valore in quanto persona, indipendentemente dalla sua razza e dal suo contesto socio-culturale;
- ogni persona ha la capacità di pensare e di autodeterminarsi: ognuno può decidere che cosa fare della propria vita ed ha la capacità di crescere e di imparare qualunque esperienza abbia avuto anche negativa;
- le decisioni prese possono essere modificate: ogni essere umano prende delle decisioni e ne è responsabile, ed è anche responsabile di cambiarle quando non sono più funzionali. Benché nell’infanzia siamo fortemente influenzati dai genitori e da altre persone, siamo noi stessi che decidiamo, pertanto abbiamo il potere di aggiornare il nostro piano di vita prendendo nuove decisioni in qualsiasi momento.
Metodologia di lavoro con l’A.T.
L’ intervento dell’ A.T. parte dalla definizione di un contratto, ossia un accordo tra terapeuta e cliente, che indica gli obiettivi della terapia, definiti in modo chiaro e specifico.
Come in ogni contratto, i contraenti si impegnano in qualcosa, perciò sia il terapeuta che il paziente hanno un compito da svolgere.
- il paziente ha la responsabilità di impegnarsi con se stesso per scoprire i suoi blocchi e la loro origine usando le sue risorse in vista delle mete che vuole raggiungere,
- il terapeuta è responsabile di accompagnarlo in tale processo adottando le strategie e le competenze e professionali che ha acquisito al fine di aiutarlo a vedere se stesso con maggiore consapevolezza e a rendersi conto di come finora si impedito di agire per risolvere le sue difficoltà. Il suo ruolo è quello di facilitare la presa di coscienza del paziente senza sostituirsi a lui o orientare le sue scelte che devono essere libere e autonome.
In generale, quando il paziente intende risolvere un problema specifico e circoscritto o indica come obiettivo un cambiamento comportamentale e il suo mantenimento nel tempo, il trattamento è di breve durata, orientativamente da 3 a 12 mesi.
Quando invece la meta da raggiungere è di più ampia portata e implica un cambiamento del copione della persona, cioè una ristrutturazione della personalità, la terapia durerà più a lungo, indicativamente da 1 a più anni. Infatti il percorso terapeutico non mira solo ad un sollievo dai sintomi, bensì alla presa di consapevolezza di quegli aspetti di sé che operano in modo automatico creando un problema. L’obiettivo è comprenderne l’origine e modificarli.
La durata dell’intervento per la singola persona non può essere definita in partenza, infatti ognuno dispone di risorse e strumenti che possono accelerare o rallentare l’evoluzione verso il cambiamento desiderato. Fa parte del percorso stesso imparare a concedersi i tempi necessari in base a criteri propri. D’altronde, quando ci rivolgiamo ad un esperto per intraprendere un percorso psicologico, significa che siamo pronti a superare i nostri vecchi limiti e che desideriamo incamminarci verso nuove strade più soddisfacenti, con il tempo che sarà necessario.